Storia

La miniera di Baccu Arrodas

Nel Sarrabus-Gerrei vi fu una vera e propria "Corsa all'argento" tra il XIX e l'inizio del XX secolo. Numerosi furono gli impianti estrattivi realizzati e oggi esempio di archeologia industriale come quello di Baccu Arrodas di Muravera (Costa Sud-Est Sardegna)

Nel Sarrabus (Sud-Ovest della Sardegna), la corsa dei pionieri era quella all'argento, il minerale che aveva innescato aspettative di ricchezza immediata in tutto il territorio. Sembrava che le montagne ne fossero piene, che potesse sgorgare ricchezza, e posti di lavoro. La rete delle miniere si allargò avvolgendo i monti circostanti a Muravera, come il Monte Narba anche se una sua importanza la rivestì la miniera di Baccu Arrodas, che aveva avuto una vita propria. Tutto era partito dalle prospezioni, fatte artigianalmente, sulle rive del Rio di Baccu Arrodas, con risultati molto positivi. Si passò poi allo sfruttamento dal parte di una azienda "vera", la "Società di Lanusei", che iniziò a guardare con occhio più importante all'argento del Sarrabus. Nel 1876 la miniera era in funzione per lo sfruttamento di un banco grande ottocento metri per duecento. Ed era un buon banco, che riconsegnava il cinque per cento di argento, niente male, e soprattutto maggiore del complesso del Monte Narba.

La vicinanza con la strada decretò il successo della miniera di Baccu Arrodas, che riuscì a tirare fuori dalle viscere del monte anche 220 tonnellate di argento di buona qualità in un anno. Iniziarono così le costruzioni delle infrastrutture per lavare il materiale, per accatastare tutti i residui di lavorazione, per gli uffici, i dormitori. Insomma l'industria estrattiva procedeva con grande entusiasmo, che durò poco, in quanto i segni dell'esaurimento iniziarono a manifestarsi poco dopo. Nell'avvio del Novecento la passione mineraria nel Sarrabus era già terminata e le società si ritirarono quasi completamente. La tenacia della gente sarda nel non abbandonare un sogno, fece sì che si portassero a termine altre prospezioni, anche negli anni Trenta, Quaranta, sino al 1970, guardando tutto sotto l'ottica delle nuove scoperte: di argento non ve n'era più.

Rimangono i ricordi, le strutture, l'idea del grande sogno della corsa all'argento, che stanno diventando sempre più elemento di archeologia industriale, "La Via dell'Argento" del Sarrabus-Gerrei, con la tutela dei vari Comuni interessati e della Regione, e, a ben vedere, quest'aspetto potrebbe diventare la vera ricchezza di quelle montagne, di quei torrenti che segnano il panorama di Muravera.


Nella foto: cosa rimane dell'ex miniera di Baccu Arrodas di Muravera (Costa Sud-Est Sardegna). Da associazionemineralogicasarda.it.

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