Il Territorio

Cammina, cammina: ecco l'argento

Un itinerario di trekking ispirato alla "Corsa all'Argento del Sarrabus": dal Rio Baccu Arrodas fino alla ex miniera omonima, in attività fino al secondo dopoguerra e oggi esempio di archeologia industriale

Una stradina sterrata vicino al Rio Baccu Arrodas: eccola la via che si inerpica in mezzo ad un bosco fitto e variegato, con gli esemplari della macchia mediterranea a fare da presidio. Querce e lecci, carrubi e corbezzoli, alberi che danno le colorazioni al manto vegetale del bosco, colorazioni le più varie con quelle dell'autunno a fare da campione. È un percorso non difficile, che parte da Muravera, aiutato dalla rete degli stradelli comodissimi, costruiti appositamente che entrano in habitat animali. Con qualche attenzione: cinghiali in quantità, su tutti. Ma dietro di loro lepri e conigli, merli e falchi, civette e barbagianni.

Quello che però suscita maggiormente l'idea è la miniera d'argento di Baccu Arrodas, funzionante sino al secondo dopoguerra. Fu per decenni la fornitrice dell'unico, o quasi, argento italiano e molti campioni si trovano in musei nazionali di storia naturale. Anche oggi c'è qualcuno che si avventura in qualche piccolo, ed innocuo, scavo superficiale, oppure guarda il rio con occhi interessati, come quelli dei pionieri nelle grandi corse all'oro dell'America. I più, comunque, si accontentano di un picnic sotto gli alberi, che hanno visto i minatori estrarre il metallo bianco.

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